dal Messaggero

Tosca per grandi, non per Puccini 

di MARCO MOLENDINI

 

Suore in slip, trovate alla Matrix, “Mortacci tua” invece di “Vissi d’arte”

 

ROMA - Ci vuole coraggio, un bel po’ di faccia tosta, molta ambizione e una dose d’incoscienza per riscrivere e far rivivere al giorno d’oggi una dei più celebri, amati e riusciti melodrammi. Con il peso delle inevitabili polemiche che tale operazione è destinata a suscitare. Ci hanno pensato in tanti a Tosca , alla storia d’amore fra la bella cantante romana e il giovane pittore liberale Mario Cavaradossi rovinata dal perfido barone Scarpia, ministro della polizia pontificia (per esempio anni fa il trombettista Miles Davis e l’arrangiatore Gil Evans avevano ideato una versione jazz dell’opera). Lucio Dalla ha fatto di più, ha preso il libretto, l’ha ricucito e ha rifatto l’intera parte musicale. Via E lucevan le stelle , Recondita armonia , Vissi d’arte , O dolci mani ed ecco Amore disperato , bella canzone che fa da tema guida (interpretato da Iskra Menarini, corista di fiducia di Dalla, impegnata a misurarsi con Mina, che è l’interprete della versione della canzone inserita nel nuovo disco di Lucio, in uscita fra pochi giorni), Per Te con Scarpia su un fondale in lamè stile Las Vegas, Dio, Dio, Dio con un balletto di suore prima in minigonna e che poi restano in slip e reggiseno, Mortacci tua che accompagna una scena di popolo davanti alla statua di Pasquino, Oklahoma sogno di una fuga d’amore Oltreoceano di Tosca e Mario che aspetta il plotone d’esecuzione, più il tocco di qualche citazione butta quà e là (Puccini, Mahler...).

No, non c’è nessuna riverenza, nessuna soggezione. Dalla lascia Puccini da parte e va per la tangente. Divaga, immagina fra invenzioni tecnologiche e cinematografiche alla Matrix . La sua Tosca non è un musical è un’opera contemporanea (girerà gli enti lirici, Scala compresa), afferma convinto. Qualcosa di più, dunque, anche di Notre dame di Riccardo Cocciante, nel cui solco (e sull’onda del cui successo) è nata quest’idea. Ma non è Puccini e non è Lloyd Webber: è una Tosca che sogna, si confonde, si ritrova, si perde. È un’opera vulcanica, trascinante, discontinua. Dentro c’è di tutto: il melodramma, il musical, il cinema, il circo. E, forse, è troppo. Così, nella suggestione di tale effervescente immaginazione, il fascino originario della vicenda si stempera.

Dopo nove mesi di gestazione, stasera si debutta al Grand Teatro di Tor di Quinto (che già ha ospitato il gobbo di Parigi) con tutti i patemi e le ansie (i produttori David Zard e Ferdinando Pinto ne sono testimoni) dell’occasione. Ci sono già ventimila biglietti venduti per le prossime recite (ma, per pareggiare i conti, l’opera è costata due milioni di euro, ci vorrà tempo). Intanto, martedì, c’è stata la prova generale. Due ore e mezza divise in due tempi e la sensazione di un superspettacolo compiuto a metà. Folgorante l’inizio, con la fuga del conte Angelotti e la battaglia con le guardie papaline che si svolge in platea, fra carrucole che scendono dal soffitto, corse, balletti accompagnati dal suono dolby surround (come all’Opera non si è abituati). Un gran colpo di teatro, seguito subito dalla bella voce di Iskra Menarini con la canzone tema Amore disperato . L’impressione immediata è di avere a che fare con un colossal sicuramente ambizioso e sfarzoso, un’opera grandi firme (Dalla, autore delle musiche, Ezralow responsabile delle coreografie, Armani che ha fatto i costumi. Poi le scene di Italo Grassi, le luci di Marco Macrini, le cybor tecnologie di Fabio Iaquone, la regia di Lorenzo Mariani). L’ampio palco offre l’impatto di uno schermo in cinerama, proiezioni tridimensionali, pedane che salgono e scendono, gran gioco di luci che accompagnano la nota vicenda: tradimenti, incomprensioni, persecuzioni, gelosie, fino alla morte dei protagonisti e a Tosca che si getta da Castel S.Angelo. È la trama classica, anche se cambiano le proporzioni degli ingredienti. Il cattivo, Scarpia, ha sulle sue spalle gran parte dello spettacolo. È lui il protagonista, al punto che viene il sospetto che l’ Amore disperato della canzone possa essere il suo per Tosca , piuttosto che quello fra la cantante e il pittore. E in fondo è una fortuna, perchè Vittorio Matteucci (già Frollo in Notre dame ) è di gran lunga il migliore del cast. Certamente più solido di Cavaradossi (Graziano Galatone, altro reduce dell’opera di Cocciante) e della Tosca Rosalia Misseri, una bella ragazza siciliana ma, la sua fisicità, non è accompagnata dalla grazia dei movimenti e dalla sensualità che la parte richiede. "

 

 

Dal Messaggero

23 Ottobre 2003

TUTTI IN FILA PER L'AMORE DISPERATO

di SALVATORE TAVERNA

 

 

Auto blu e noir. Serpente di lamiera per un chilometro: tutti alla conquista del Gran Teatro di Tor di Quinto (3200 posti), regno del produttore David Zard . Motore dell’organizzazione Massimo Frignani . Ideatore dello spettacolo Ferdinando Pinto . Ma il re dei re, l’imperatore degli imperatori è lui, Lucio Dalla che si è reinventato, a modo suo, la Tosca . Addio prove generali: via all’anteprima tra la folla impazzita di invitati! Nell’attesa, grande curiosità. Giorgio Armani , autore dei costumi, appare sotto braccio alla nipote Roberta e il pubblico applaude lo stilista ritardatario, in compagnia di amiche e amici giovani & belli, luminosi & seducenti. Lucio osserva ogni gesto, e ogni movimento, al centro della sala, accanto al mixer. E aspetta fiducioso l’inizio dello spettacolo. Intanto, nel parterre, strette di mano e tanti ti ricordi ... Manager e imprenditori non si rilassano un solo istante. Lavorano anche nei momenti di svago. Voci vicine e lontane: «Ci vediamo lunedì da... No, martedì...da...».  Il parterre è infinito. Stringono centinaia di mani il sindaco Walter Veltroni e il presidente della Provincia Enrico Gasbarra . Ecco Fausto Bertinotti , Susanna Agnelli , il ministro Lucio Stanca,  l’imprenditore Raffaele Ranucci , in compagnia della sua bella Annamaria , l’onorevole Andrea Ronchi , con la dolce Simonetta , Lucia Annunziata , presidente della Rai, il produttore Aurelio De Laurentiis con la sorella Marina , Sandro Curzi e Alfredo Biondi .

Luci roteanti e multicolori sfiorano ogni angolo della gigantesca tenda. Sta per partire Tosca, amore disperato, regia di Lorenzo Mariani , coreografie di Daniel Ezralow . Intanto? Continuano a prendere posto gli invitati delle prime file: Ron, Anna Falchi con il fidanzato Stefano Ricucci, zio Luciano Rispoli, Zeudi Araya, Lilli Gruber con il marito , Lina Sastri, Michele Cucuzza . Visti: Anna e Carla Fendi , Franco Califano, Gigi Marzullo, Giovanna Nannini , i fratelli Taviani, Ricky Tognazzi e Simona Izzo , Milly Carlucci , il regista Gigi Magni , il questore di Roma Nicola Cavaliere , il prefetto Achille Serra  ...  «Venerdì 31 verranno a vedere lo spettacolo Emanuele Filiberto di Savoia e la sua sposa Clotilde , quasi mamma», annuncia Patrizia Brandimarte , regina delle relazioni esterne di Lucio Dalla. Si parte! Rosalia Misseri , Tosca , appare in camicia da notte adagiata su un lettino spartano. Applausi a scena aperta. La ricciolina Iskra canta, con tutto il cuore, Amore disperato e poi momenti scenici all’americana: mix tra Broadway e Las Vegas. Dall’alto i ballerini scivolano fino a terra aggrappati a lunghe funi..., bellezze volanti, appese a ganci, cantano nelle gabbie. Figuranti, danzatori, funambuli, tutti mixati al pubblico: torrenti di luci, sipari d’argento, ascensori trasparenti. Infuria la battaglia fra guardie pontificie e patrioti della Repubblica romana. E’ solo l’inizio. E la festa-spettacolo, la primissima, viaggia tra tuoni di applausi in un crescendo che, nel finale, diventa lunga ovazione. Curiosi preti e suore in perizoma ondeggiano in altalena... Frammenti di rap, momenti melodici, tanto ritmo. «I ballerini sono bravissimi, che forza della natura... e giocano alla Fregoli», sentenzia Vittoria Cappelli , critico numero uno della danza. Alla fine Zard ringrazia con gli artisti. Dice: «Il vostro applauso ci ha sommerso». Il pubblico, in piedi, batte le mani senza fine . E da questa notte il Gran Teatro si trasforma nella magica Piazza Grande . Forza Lucio!

 

Avanti

Indietro